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Uscita dal liceo scientifico con la maturità, l’unica certezza che avevo era quella di voler proseguire gli studi in ambito scientifico e di conseguire un titolo che mi potesse fornire un buon bagaglio per affrontare il mondo del lavoro. Un po’ per caso ho scoperto l’esistenza del progetto di doppia laurea italo-francese LIFI in Ingegneria dell’Informazione: insomma avevo la possibilità di affrontare un corso di studi che comprendeva l’informatica, le telecomunicazioni e l’elettronica (ottimo per me che non avevo un’idea precisa sull’indirizzo da scegliere) e in più avevo l’occasione di andare in Francia, a Grenoble. Abbiamo avuto la possibilità di seguire corsi tenuti da professori dei due atenei, il Politecnico e l’INPG (l’Institut National Polytechnique de Grenoble) durante tutto l’arco di studi e per un anno, 6 mesi in Italia e 6 mesi in Francia, abbiamo lavorato fianco a fianco con i nostri corrispondenti francesi. L’esperienza è stata arricchente e non priva di sacrifici, senz’altro indimenticabile, ma più di tutto ha permesso di sviluppare una buona capacità di adattamento, fondamentale per facilitare l’approccio con il mondo del lavoro.

È inutile aggiungere quanto il soggiorno all’estero sia stato un’esperienza incredibile dal punto di vista umano…basta un po’ di coraggio e spirito d’avventura.

Dott. Giada Amè
Studentessa Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

 

Quando scelsi di iscrivermi al Politecnico, lo feci essenzialmente per il prestigio di tale istituzione e per il notevole interesse che nutrivo per tutto ciò che riguardava i calcolatori. Devo confessare che, nonostante l’entusiasmo iniziale, la mole di impegno richiesto per seguire proficuamente i corsi e l’eterogeneità degli stessi mi lasciarono al principio alquanto spiazzato. A distanza di una ventina d’anni posso però dire che la formazione ad ampio spettro ricevuta durante il corso di studi e, soprattutto, l’aver acquisito l’attitudine a trattare i problemi in modo formale e rigoroso, siano i fattori che mi hanno permesso in seguito di intraprendere ed affrontare con successo l’attività di ricerca.

Ritengo che il Politecnico possa realmente dare ad uno studente motivato gli strumenti che, nell’ambito lavorativo, gli consentiranno di gestire l’innovazione, e fra questi, principalmente, la capacità di individuare in anticipo le linee di sviluppo più importanti negli ambiti della ricerca e della tecnologia. Quando, una decina di anni or sono, iniziai la mia attività di ricerca sulle reti di campo, pochissimi sapevano con esattezza di cosa si trattasse. Oggi è opinione comune che l’industrial ICT si appresti a divenire una tecnologia cardine nei sistemi di produzione industriale, e che porterà ad un’evoluzione degli stessi paragonabile a quella che derivò dall’introduzione delle LAN e di Internet nei sistemi di automazione d’ufficio.

Dr. Ing. Gianluca Cena
l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni del CNR

 

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